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Emilio Bevilacqua è per la quarta volta Campione del Mondo di Karate
professionistico. Non nel combattimento questa volta (nel quale ha
già fatto storia), ma nella tecnica, specialità nella quale fino ad
oggi il primato era detenuto dall’americano Ben Wilson (due volte
campione del mondo professionisti), che ha dovuto però ora piegarsi
davanti alla superiorità ed alla classe del campione italiano. La
finale ha visto Emilio Bevilacqua entrare come favorito, dopo gli
splendidi risultati negli ultimi tre turni. Da una partenza di 413
atleti al primo dello scorso 20 ottobre, solo 25 i rimasti in gara
dopo il settimo turno. La situazione in classifica ed il distacco
accumulatosi nei turni precedenti hanno ristretto però la lotta per
la World Cup alla coppia avversaria Bevilacqua-Wilson. Le
performance delle “teste di serie” del torneo hanno avuto inizio
alle ore 13, in un’atmosfera da vera finale. Numerosi gli
italo-americani tra il pubblico, come numerose le personalità di
rilievo presenti alla finale. Wilson ha aperto la prima gara, con
l'impegnativo kata di karate scelto dalla Commissione. Subito dopo,
Bevilacqua e poi Kimura. Punteggi: 8.80 lo statunitense, 8.97
l’italiano, 8.47 il nipponico. Nella seconda gara, prima
performance per Bevilacqua, con un difficile kata di kenpo iga. Una
velocissima esecuzione di braccia, che mette a dura prova la
rapidità ottica delle telecamere presenti all’evento.. Segue Kimura,
una impeccabile forma di karate, e per ultimo Wilson con un kata
tecnico di tang-soo-do ricco di calci alti. Punteggi: 9.47 il
nostro campione, 8.87 il giapponese, 8.93 l’americano. Attivissimo
il tifo dei nostri connazionali oltre oceano all'interno del
palazzetto, a sostenere il fuoriclasse nazionale. Infine la forma
libera, primo Kimura, poi Wilson. Ultimo, Bevilacqua, l’ultima
esibizione del campionato, quasi un suggello. Nella forma libera il
fuoriclasse italiano ha regalato infatti le performance più
eccezionali di tutto il torneo. Una bellissima forma di “sai” per
il giapponese, la forma con la quale ha ottenuto nel 1997 la coppa
del mondo di kata con le armi. L’americano propone una coreografia
delle migliori sequenze presentate nel corso del torneo, un
eccellente saggio di funambolica agilità. Quindi Bevilacqua, inizia
sulle note di “History” la chiusura migliore per un torneo
sicuramente storico. Il pubblico si esalta, quando il nostro
fuoriclasse mostra le due spade incrociate al petto, la musica
inizia e lui resta immobile a testa bassa tra i fumi coreografici,
per poi partire a tutta velocità con evoluzioni tecniche di spada
che ricordano la sequenza dei “due cieli” con cui aveva scritto un
pezzo di storia al settimo turno.. E' solo un assaggio, lo
spettacolo prosegue e, con una sincronia musicale perfetta,
Bevilacqua abbandona le due spade al centro dell’arena e procede in
carrellata, tra un passo di danza e un altro, con le armi
tradizionali precedentemente disposte ai tre angoli del tatami.
Prima le evoluzioni di due “sai” che brillano con i loro movimenti,
poi gli “escrima” filippini ruotati con una velocità
impressionante, e infine la “katana” giapponese con tecniche
cadenzate e perfette. Per un totale di 8 minuti di pura adrenalina.
Punteggi finali: 9.43 per l’atleta del sol levante, 9.50 per il
nord americano… mentre uno storico 9.90, punteggio pieno, per il
nostro campione. Ed è un tripudio di pubblico. |
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