ê1997

ê2002

ê1992

ê1987

 

 

Emilio Bevilacqua è per la quarta volta Campione del Mondo di Karate  professionistico. Non nel combattimento questa volta (nel quale ha già  fatto storia), ma nella tecnica, specialità nella quale fino ad oggi il  primato era detenuto dall’americano Ben Wilson (due volte campione del  mondo professionisti), che ha dovuto però ora piegarsi davanti alla  superiorità ed alla classe del campione italiano.  La finale ha visto Emilio Bevilacqua entrare come favorito, dopo gli  splendidi risultati negli ultimi tre turni. Da una partenza di 413 atleti  al primo dello scorso 20 ottobre, solo 25 i rimasti in gara dopo il  settimo turno. La situazione in classifica ed il distacco accumulatosi nei  turni precedenti hanno ristretto però la lotta per la World Cup alla  coppia avversaria Bevilacqua-Wilson.  Le performance delle “teste di serie” del torneo hanno avuto inizio alle  ore 13, in un’atmosfera da vera finale. Numerosi gli italo-americani tra  il pubblico, come numerose le personalità di rilievo presenti alla finale.  Wilson ha aperto la prima gara, con l'impegnativo kata di karate scelto  dalla Commissione. Subito dopo, Bevilacqua e poi Kimura. Punteggi: 8.80 lo  statunitense, 8.97 l’italiano, 8.47 il nipponico. Nella seconda gara,  prima performance per Bevilacqua, con un difficile kata di kenpo iga. Una  velocissima esecuzione di braccia, che mette a dura prova la rapidità  ottica delle telecamere presenti all’evento.. Segue Kimura, una  impeccabile forma di karate, e per ultimo Wilson con un kata tecnico di  tang-soo-do ricco di calci alti. Punteggi: 9.47 il nostro campione, 8.87  il giapponese, 8.93 l’americano. Attivissimo il tifo dei nostri  connazionali oltre oceano all'interno del palazzetto, a sostenere il  fuoriclasse nazionale. Infine la forma libera, primo Kimura, poi Wilson.  Ultimo, Bevilacqua, l’ultima esibizione del campionato, quasi un suggello.  Nella forma libera il fuoriclasse italiano ha regalato infatti le  performance più eccezionali di tutto il torneo. Una bellissima forma  di “sai” per il giapponese, la forma con la quale ha ottenuto nel 1997 la  coppa del mondo di kata con le armi. L’americano propone una coreografia  delle migliori sequenze presentate nel corso del torneo, un eccellente  saggio di funambolica agilità. Quindi Bevilacqua, inizia sulle note  di “History” la chiusura migliore per un torneo sicuramente storico. Il  pubblico si esalta, quando il nostro fuoriclasse mostra le due spade  incrociate al petto, la musica inizia e lui resta immobile a testa bassa  tra i fumi coreografici, per poi partire a tutta velocità con evoluzioni  tecniche di spada che ricordano la sequenza dei “due cieli” con cui aveva  scritto un pezzo di storia al settimo turno.. E' solo un assaggio, lo  spettacolo prosegue e, con una sincronia musicale perfetta, Bevilacqua  abbandona le due spade al centro dell’arena e procede in carrellata, tra  un passo di danza e un altro, con le armi tradizionali precedentemente  disposte ai tre angoli del tatami. Prima le evoluzioni di due “sai” che  brillano con i loro movimenti, poi gli “escrima” filippini ruotati con una  velocità impressionante, e infine la “katana” giapponese con tecniche  cadenzate e perfette. Per un totale di 8 minuti di pura adrenalina.  Punteggi finali: 9.43 per l’atleta del sol levante, 9.50 per il nord  americano… mentre uno storico 9.90, punteggio pieno, per il nostro  campione. Ed è un tripudio di pubblico.

 

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